Lo scorso 27 dicembre 2016, è venuta a mancare Carrie Fisher, attrice nota per aver interpretato il ruolo della principessa Leila nella famosa saga di Star Wars. Tuttavia, solo a distanza di diversi mesi, è stata resa nota la causa del suo decesso.

Pare che il tutto sia da attribuire ad una combinazione di fattori tra cui una sindrome delle apnee nel sonno, una arteriosclerosi e l’uso di medicinali.

La figlia della Fisher, Billie Lourd, ha subito rilasciato una dichiarazione a People Magazine:

“Mia madre ha combattuto contro la dipendenza dalle droghe e la malattia mentale per tutta la vita. Alla fine, ci è morta. In tutte le sue opere ha sempre parlato apertamente del marchio sociale che circonda queste malattie. Parlava della vergogna che tormenta le persone e le loro famiglie quando devono affrontare queste malattie. So che mia mamma voleva che la sua morte incoraggiasse le persone ad aprirsi e parlare delle proprie battaglie. Cercate aiuto, combattete affinché siano stanziati fondi governativi per programmi dedicati alla malattia mentale. La vergogna e lo stigma sociale sono nemici del progresso verso le soluzioni e, alla fine, una cura. Ti voglio bene Momby.”

Dalle indagini non è chiaro se le droghe assunte in passato possano aver contribuito alla sua morte. Todd Fisher (fratello di Carrie) si dice comunque certo che queste sostanze stupefacenti abbiano avuto un ruolo determinante:

“Dal mio punto di vista posso dirvi che non è una novità che Carrie prendesse medicinali. […] La battaglia di mia sorella con le droghe e il disturbo bipolare lentamente ma certamente misero la sua salute in difficoltà nel corso degli anni. Onestamente speravo saremmo invecchiati insieme, ma la sua morte non ci ha colti di sorpresa. […] Non mi sorprende sapere che parte della sua salute sia stata influenzata dalle medicine.”

Todd ha poi continuato:

“Se volete sapere cosa l’ha uccisa, sommate tutto quanto. I medici hanno fatto del loro meglio per curare una malattia mentale, non possiamo incolparli. Senza le medicine, probabilmente se ne sarebbe andata molto prima.”

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