SCHEDA DEL FILM:

Genere: Horror, Thriller
Anno: 2016
Durata: 81 min.
Regia: David F. Sandberg
Sceneggiatura: David F. Sandberg
Produttore: Grey Matter Productions, New Line Cinema
Cast: Teresa Palmer, Maria Bello, Gabriel Bateman, Billy Burke, Alexander DiPersia

TRAMA:

Quando Rebecca se n’è andata di casa, pensava di aver lasciato dietro di sé le sue paure di bambina. Crescendo, non era mai sicura di cosa fosse reale e cosa non lo fosse quando le luci si spegnevano e adesso il suo fratellino, Martin, sta vivendo gli stessi inspiegabili e terrificanti eventi che avevano già messo alla prova la sua sanità mentale e minacciato la sua sicurezza. Una spaventosa entità con un misterioso attaccamento alla madre, Sophie, è riemersa. Ma questa volta, quando Rebecca arriva a pochi passi dalla verità, le loro vite saranno in pericolo quando si spegneranno le luci.

RECENSIONE:

Lights Out è un opera non tanto dissimile dal discusso Badadook, sviluppatosi come il precedente dall’idea di un corto venuto alla luce nel 2013. Il giovane regista David F. Sandberg accetta la sfida di fare un salto di qualità, dal piccolo al grande schermo, passando da un semplice corto al suo primo lungometraggio. Il rischio di tale scelta è quello di cadere nel baratro della banalità, vuoi perché rappresenta la prima opera da regista, vuoi perché questa pellicola si va ad incastonare in un periodo dove di film horror se ne vedono fin troppi. Inutile dire che il film è tutto fuorché perfetto, pieno di cliché e buchi di trama non indifferente, eppure, oltre le varie sbavature, possiede qualità che molti altri titoli, molto più costosi e pubblicizzati non possiedono. Lights Out intrattiene e, per quanto certe cose sembrino già viste, non annoia. Anche se il mostro del corto alla fine faceva più paura, l’idea di una creatura che vive negli angoli bui e che è in grado di controllare la luce, fa appello alle paure più recondite dell’uomo. La paura dell’ignoto è sempre stato un punto fermo della coscienza umana. Va per giunta sottolineata, tra le tante interpretazioni, quella del giovane Gabriel Bateman, primo giovane protagonista che non porta lo spettatore a provare fastidio nei suoi riguardi (vedi Noah Wiseman di Badadook). Gabriel fa la cosa che più si adatta al proprio personaggio, mostra un carattere realistico e adatto ad un bambino della sua età. Non si sforza di sembrare un piccolo impavido che contro ogni legge di natura si avventura verso le mostruosità più scellerate, anzi, si terrorizza quando la situazione lo richiede e agisce nella maniera più consona alla situazione. Insomma, l’opera di Sandberg non è di certo una pietra miliare del genere, e neppure un film del quale si esigeva la creazione, ma rappresenta un buon punto d’inizio, un trampolino che il regista ha il dovere di utilizzare per crescere nel genere, sperando non si perda in quelle piccolezze nelle quali tanti grandi registi prima di lui si sono andati a schiantare.

CORTOMETRAGGIO:

 

TRAILER:

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