Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco, Edoardo Natoli, Isabella Ragonese, Federica De Cola

Genere: biografico, storico
Anno: 2014
Durata: 137 min.
Regia: Mario Martone
Soggetto: Mario Martone
Sceneggiatura: Mario Martone
Produttore: Carlo Degli Esposti, Nicola Serra
Cast: Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco, Edoardo Natoli, Isabella Ragonese, Federica De Cola

Potrei tacere lasciando che il titolo parli per se, o potrei calorosamente dire che se c’è un film da andare a vedere in questi giorni è proprio il giovane favoloso. In questo caso il made in Italy è sinonimo di qualità, che riesce a sfruttare quella che al nostro paese non verrà mai tolta: la cultura. Una sceneggiatura di stampo teatrale e di qualità, non solo per il lessico usato, ma anche per la continuity narrativa, rende anche i discorsi più astrusi, comprensibili e a tratti scherzosi. Mario Martone punta ad una regia incentrata su una focalizzazione interna dei personaggi e dei problemi che li accompagnano, tratta di una cultura eccelsa e a volte velata. Riesce a dire di tutto un po’, utilizzando citazioni o facendo riferimento a grandi opere di Leopardi in maniere un po’ più soft rispetto a quella a cui siamo abituati, in modo da farle apprezzare anche a chi di dell’autore ne possiede solo una visione scolastica. Il film di Martone oltre ad avere enormi pregi dal punto di vista educativo riesce a coglierne un aspetto assai più importante e raro; quello sociale, facendo avvicinare alle sale non solo vecchi professori dai vestiti a coste ma anche giovani di tutte le età, di farli avvicinare e restar seduti e svegli per quasi tre ore. Ma ciò che a mio parere dona grande efficacia e unicità a questa pellicola è la straordinaria interpretazione di Elio Germano che non racconta il solito Leopardi “secchione” tanto odiato, bensì un giovane uomo che, come tanti dei nostri giorni, combattono e soffrono per la propria identità. Se il “giovane favoloso” soffre, Elio patisce con lui e noi con loro. Un giovane d’oggi può mai immedesimarsi in un grande Leopardi? Da oggi si!

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