Genere: avventura, fantascienza
Anno: 2014
Durata: 123 min.
Regia: Francis Lawrence
Soggetto: Suzanne Collins
Sceneggiatura: Danny Strong, Peter Craig
Produttore: Jon Kilik, Nina Jacobson
Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Elizabeth Banks, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Willow Shields, Sam Claflin, Jena Malone, Mahershala Ali, Natalie Dormer, Evan Ross, Elden Henson, Paula Malcomson, Patina Miller, Robert Knepper, Sarita Choudhury

Il terzo capitolo di Hunger Games entra nel vivo della trama rivelando la vera natura dei racconti di Suzanne Collins. Non un semplice calco di Battle Royale, come sembrava inizialmente. I temi della storia sono un’infinità e talvolta alquanto nobili e contemporanei: dalla società tirannica al massacro dei ragazzi da parte degli adulti. Purtroppo però ogni sogno viene spento dalla trasposizione cinematografica. Sarà che non mi sono mai trovato a dirigere un film, eppure ciò che continuamente mi chiedo è quali possano essere i canoni delle varie regie. Quando si parla del canto della rivolta parte uno, ciò che mi rimane è il dubbio. In questo periodo è uso comune dividere gli ultimi capitoli delle varie saghe in due, cosa per la quale potrei essere d’accordo, supponendo tuttavia che si abbia qualcosa da dire. Lo scenario presentato è fatto di macerie rotolanti e fumanti, fortini di guerra cupi e di dialoghi vuoti e inconcludenti. L’impatto visivo risulta molto scarso, spesso monotono e piatto, e soprattutto gli sviluppi della trama sono privi di mordente. Si ripetono meccanicamente le tematiche classiche della storia senza però svilupparle fino in fondo. Una “Giovanna D’Arco” post apocalittica, banale e talvolta noiosa, non sfugge ad una speculazione cinematografica spietata. Quando, in una che doveva essere una trilogia ben riuscita, si sceglie il profitto, forse arriva il momento di pensare ad un cambio di rotta. Ciò che purtroppo sta passando dalla mente di molti è che il cinema non è un hobby ma un’arte, una volta per pochi ma oggi forse… di troppi!

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