RECENSIONE:

Uscito nelle sale italiane da pochi giorni (l’anteprima nazionale si è tenuta nella notte tra il 24 ed il 25 aprile), Avengers: Infinity War si è finalmente mostrato al grande pubblico riscontrando un successo clamoroso ed ergendosi come pilastro inamovibile dell’intero Marvel Cinematic Universe. Diversi sono i fatti che hanno garantito alla pellicola una così buona riuscita ed altrettanti i punti lasciati in sospeso per il prossimo capitolo, li elenchiamo con voi SENZA SPOILER.

Due elementi contraddistinguono la critica di un film targato Marvel Studios, l’uso eccessivo dell’ironia, che ha rischiato seriamente di compromettere la caratterizzazione dei numerosi personaggi nonché il tono del film, ed una mancata introspezione dell’antagonista, rendendolo spesso un elemento accessorio, se non irrilevante, ai fini della crescita del protagonista.

Per quanto concerne il primo elemento, i fratelli Russo ed i loro sceneggiatori hanno svolto un egregio lavoro, riuscendo a limitare personaggi estremizzati nei loro lungometraggi in solitaria, vedasi Thor, senza snaturare il lavoro fatto dai loro predecessori e a garantire il giusto spazio a chi, nella caratterizzazione originale, fa dell’ironia la sua arma principale, ad esempio Spider-Man, reso al meglio da Tom Holland persino nelle movenze. I momenti di incontro tra i vari supereroi risultano così perfettamente orchestrati e bilanciati.

La resa dell’antagonista risulta invece indiscutibile, Thanos, dopo Loki, è il primo vero villain dell’universo Marvel e, a differenza del suo predecessore, è spanne sopra gli eroi che gli si parano davanti, persino Hulk si rifiuta di combatterlo. Un potere talmente grande quello del titano da preoccupare nel finale, visto che la vittoria degli eroi potrebbe rovinarne la costruzione e ridicolizzare il personaggio stesso, eppure anche questa volta i Russo hanno dato il meglio nel loro lavoro. Da quello che ne risulta alla fine del film, Thanos non è altri che il solo, unico e vero protagonista della pellicola, egli la padroneggia, la orchestra dall’inizio per tutta la sua durata mostrandosi in tutte le sue sfaccettature.

Le musiche e le ambientazioni sono invece un vero vanto delle produzioni di casa Marvel, non ultimo il lavoro svolto per Black Panther, ed Infinity War non fa eccezione, riuscendo a trasportare lo spettatore nelle ambientazioni intergalattiche del film ed a far vivere a pieno i momenti affrontati dai protagonisti, è proprio grazie alle musiche ed al silenzio che la catarsi del film può dirsi completa.

Riuscire a realizzare un film di tale spessore sia per cast che per durata, la pellicola ha un minutaggio di quasi 180 minuti considerando l’attesa per l’unica scena post-credit, non è affatto semplice, eppure uscendo dalla sala difficilmente non si avrà desiderio di ripetere l’esperienza per capire quali potranno essere i risvolti futuri per i nostri protagonisti. Manca poco più di un anno ad Avengers 4, previsto per maggio 2019, e tantissimi sono gli scenari che si aprono alla fine del lungometraggio, non ci resta dunque che attendere i prossimi mesi per scoprire dove ci porterà questo percorso costruito dai fratelli Russo.

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