Terence Hill ha annunciato che tornerà a vestire i panni di Trinità, il più veloce pistolero del west soprannominato la mano destra del diavolo.
L’attore si è detto molto legato al genere che lo ha lanciato:
“Il western è un sinonimo della parola libertà. Che è poi anche la sensazione che emana dalle grandi pianure di quei film sul grande schermo. E poi nel western ci trovo un qualcosa di mistico. Mi tornano alla mente i giorni passati con Sergio Leone, un amico che mi manca tanto. Stavamo girando Il mio nome è Nessuno, e guardavamo in moviola la scena del mucchio selvaggio di cowboy che arrivava compatto a tutta velocità. Fu allora che mi prese per mano e andammo in una zona buia del set, dove riuscivo appena a scorgerne la faccia. Ruppe il silenzio e mi disse con volto serissimo su cui mi accorsi che scendevano le lacrime:«Questo è il western»”.
Al centro del nuovo capitolo c’è un libro che racconta la storia vera di una suora italiana emigrata a fine Ottocento in America dall’entroterra ligure, insieme alla sua famiglia contadina e poverissima.
Ecco come Hill descrive il nuovo film:
“Il film si apre così: si vede Trinità sulla sua famosa lettiga e poi lei, la suora, circondata da tre minacciosi cow boy. Lui capisce che è in pericolo e la salva da quei tre. Da qui comincia la storia che si intitola Trinità, la suora e la Pistola. Dove la Pistola è Billy the Kid perché lei nella sua vita incontrò davvero Billy the Kid. Sono già 18 mesi che lavoriamo alla sceneggiatura, tra varie difficoltà come è normale. Spero di partire in estate a girare in Abruzzo. Faccio anche la regia di questo mio spaghetti western di Trinità che si intreccia con i personaggi veri del West come Billy the Kid. La suora nel film si chiama Blandina, il vero nome era Rosa Maria Segale”.