Durante una recente intervista rilasciata al Vulture, i registi di Avengers: Infinity War si sono espressi in merito ai fini che hanno guidato Thanos nella Guerra dell’Infinito e delle differenze con la controparte cartaceo.

Per i meno addentri ai fumetti ricordiamo che il Titano Pazzo era mosso dalla voglia di apparire sempre più potente agli occhi di Morte (Hela in Thor: Ragnarok) della quale si era invaghito.

Ecco quanto dichiarato dai registi:

“È nostra responsabilità portare avanti la storia così come è stata impostata. Bisogna trascorrere due ore e mezza con tutti questi personaggi, perciò aggiungere un personaggio con cui il pubblico non ha alcun rapporto, spiegarne il passato, far interessare il pubblico a quel personaggio, e far vedere che Thanos ne è attratto, rendere quel personaggio interessante per gli altri personaggi… E poi avrebbe creato un altro livello esistenziale, un piano su cui il MCU non è ancora arrivato”.

La scelta è quindi ricaduta sul mettere al centro del contesto il rapporto di Thanos con l’universo e con il personaggio di Gamora:

“Se consideriamo che ha un rapporto con Gamora molto importante di cui già si è parlato in due film, la cosa è di grande valore per noi. Focalizzarsi su quel rapporto, piuttosto che sull’ossessione per la morte, umanizza Thanos e lo rende più vicino al pubblico.”

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