Gabriele Muccino durante il Festiva di Venezia nel quale ha presentato il suo ultimo lavoro “L’estate addosso“, ha rilasciato una notevole dichiarazione a Vanity Fair. Il regista ha deciso di parlarci della vita negli Stati Uniti, dove si è trasferito da qualche anno. Ecco le sue parole:
“Lavorare lì è una benedizione, per molti aspetti. Ma è anche il posto più cinico della terra, si prendono grandissime mazzate. Dopo 10 anni di vita a Los Angeles, non ho un amico. Ma non sono certo l’unico. Questa è un’industria dove gli amici non esistono. Una volta che l’ho capito, mi sono rassegnato e isolato, cominciando a guardare le cose con una penombra nello sguardo che non mi piace avere. Con L’estate addosso sono tornato a fare storie che mi interessano davvero. Hollywood è complessa, traumatica. Solo chi c’è stato può capirne la realtà al di là del sogno e dei luoghi comuni. Ogni viaggio è un’iniziazione a un’altra forma di vita, una possibilità di rimettersi in gioco, di far crollare pregiudizi e buttare via qualche parte di sé. Per esempio, io in inglese non balbetto. In America nessuno sa che sono balbuziente. Appena torno in Italia, ricomincio. La mia balbuzie è figlia della mia insicurezza, che ha radici nella mia adolescenza solitaria.”
Ne approfittiamo per ricordarvi che “L’estate addosso” uscirà nelle sale italiane il prossimo 15 Settembre.