Doctor Sleep

Non è affatto un mistero che Shining, pellicola del 1980 diretta da Stanley Kubrick e tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King, non sia per nulla piaciuta allo stesso autore del libro.

Ricordiamo quanto aveva espresso in merito proprio King:

“Penso che Shining sia un bel film, con un look splendido, ma, come ho già detto in precedenza, è come una meravigliosa Cadillac senza alcun motore sotto al cofano. Nel film il personaggio di Jack Torrance è del tutto privo di un arco narrativo. Non c’è nemmeno la parvenza di una cosa del genere. Lo vediamo all’inizio del film nell’ufficio di Ullman, il manager dell’hotel, e poi, ecco lo sai, è già del tutto folle. Il libro è caldo, il film è freddo. Il libro finisce nel fuoco, il film nel ghiaccio. Nel libro c’è un vero e proprio arco narrativo nel quale Jack Torrance è una brava persona e solo poi, lentamente, si muove in questo posto nel quale perde il senno. Per quanto mi riguarda, quando ho visto il film, ho trovato Jack completamente pazzo dalla prima scena”.

Tuttavia, sembrerebbe invece che Doctor Sleep, sequel diretto di Shining, abbia già ricevuto parecchi apprezzamenti. Il film diretto da Mike Flanagan ed interpretato da Ewan McGregor, ha infatti ottenuto il consenso non solo di King, bensì anche della fondazione di Kubrick.

Ecco quanto dichiarato in merito dal regista:

“Quando abbiamo cominciato a lavorare sull’adattamento, sono tornato a ragionare dapprima sul libro e l’elefante nella stanza era appunto il dover o meno ragionare nei termini di un adattamento fedele del romanzo di King che fosse comunque in grado di vivere l’universo creato da Kubrick. E si trattava di una discussione che dovevamo sostenere, in primis, con Stephen King. Se gli esiti non fossero stati quelli che sono stati, non avremmo fatto il film. Immagino che molti di voi sapranno già le ben note e complicate opinioni di Stephen King relative a quanto partorito da Kubrick. Sono conflittuali al punto che – e se avete letto Doctor Sleep siete già consapevoli di ciò – ha intenzionalmente ignorato tutti i cambiamenti fatti da Kubrick al libro, quasi delle affermazioni di sfida al motto di “Questa storia esiste al di fuori dell’Universo di Kubrick”. Siamo dovuti andare da Stephen e parlare anche di questioni estremamente pratiche su alcuni personaggi che sono vivi alla fine del romanzo, ma non lo sono al termine del film di Shining. Come potevo affrontare questo problema? E, nello specifico, come dovevo pormi nei riguardi della particolare impostazione dell’Overlook creata da Kubrick? In maniera alquanto sorprendente, le idee che abbiamo esposto sono andate bene a Stephen e siamo andati via dalla chiacchierata non solo con la sua benedizione circa quello che avevamo intenzione di fare, ma anche con il suo incoraggiamento.”

Flanagan si è detto parecchio onorato da tale approvazione:

“È sempre stata questa la speranza. Che ci fosse la possibilità di ritrovarsi in un universo in cui il film venisse apprezzato sia da Stephen King che dalla fondazione che si occupa di gestire le opere di Kubrick”.

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