Lultimo episodio della settima stagione di Game of Thrones ci ha mostrato l’incontro tra Sam e Bran, ritrovatisi nuovamente l’uno di fronte all’altro, il cui dialogo ha segnato un vero punto di svolta nella storia dello show, decretando, senza mezzi termini, che Jon Snow è in realtà Aegon Targaryen, legittimo erede al Trono di Spade.
Come se non bastasse, John Bradley (interprete di Sam), durante una recente intervista, ci ha parlato dell’incontro con il giovane Stark e di cosa significhi l’unione delle loro menti.
“Il punto, su Sam, è che lui è sempre stato intrappolato nella sua mente. È stato così isolato e si è sentito un outsider per così tanto tempo che quello che fa è continuare a vivere in modo introverso. Penso che Sam sia il tipo di persona che è in grado di assorbire informazioni in modo alquanto efficiente. Può anche assorbire le informazioni per osmosi, quasi in maniera subconscia. La sua mente non è mai completamente chiusa.”
Bradley ha poi continuato spiegando le somiglianze tra i due personaggi:
“Sam è stato trattato con sospetto alla Cittadella, e a Bran è accaduta praticamente la stessa cosa a Grande Inverno. Lui è molto isolato e perso nel suo mondo, ed è come se facesse andare tutti fuori di testa. Sembra impenetrabile. Quindi è parecchio interessante che questi due outsider abbiano trovato l’uno nell’altro delle persone capaci di riconoscere i loro particolari doni – doni che nessun altro che sta andando incontro alla Grande Guerra possiede veramente. E loro possono essere una forza su cui contare perché si completano a vicenda molto bene.”
Per concludere, l’attore ha spiegato la risonanza che ha avuto in Sam la notizia sulla vera identità di Jon Snow:
“Jon è il legittimo erede del Trono di Spade, è questo è destinato a cambiare sia il modo in cui [Sam] lo percepisce che il futuro dei Sette Regni. Ed è una cosa che potrebbe avere degli effetti anche sul futuro di Sam, in un modo certamente più positivo di quanto avrebbe potuto prevedere.”