Qualche mese fa, Uma Thurman aveva deciso di rompere il silenzio in merito agli abusi subiti da Harvey Weinstein, annunciando tuttavia di volersi prendere del tempo prima di raccontare la propria versione dei fatti. Sembra però che il tempo richiesto sia finalmente giunto al termine.

L’attrice, durante una recente intervista rilasciata al New York Times, ha descritto tutte le violenze subite dal noto produttore, arrivando persino ad accusare la sua ex agenzia (la prestigiosa CAA) ed il regista Quentin Tarantino di non aver fatto nulla per proteggerla da un incidente avvenuto sul set di Kill Bill quando venne costretta a guidare un’auto dalle pessime condizioni su una strada dissestata, finendo per andarsi a scontrare  contro una palma e rimanendo ferita gravemente.

Ecco quanto dichiarato dall’attrice:

“Le complesse sensazioni che trovo nei confronti di Harvey riflettono quanto mi senta male a proposito di tutte le donne che sono state attaccate da lui dopo di me… io sono uno dei motivi per cui una ragazza è finita in una stanza da sola con lui. […] Quentin ha messo Harvey come produttore esecutivo di Kill Bill, un film simbolo del potere delle donne. Tutti questi agnelli sacrificali sono stati condotti al macello perché convinti che nessuno in grado di fare qualcosa di illegale potesse arrivare ad avere una posizione come la sua. Ma avviene.”

La Thurman ha raccontato poi di aver ricevuto la prima aggressione dopo aver incontrato Weinstein a Parigi:

“Fu un vero colpo, mi tirò giù, cercò di spingersi sopra di me, cercò di denudarsi. Fece ogni tipo di cosa spiacevole potesse fare. Ma non mi forzò nel vero senso della parola. Sei come un animale che si contorce, come una lucertola. Feci di tutto per riportare il treno sul binario giusto: il mio binario, non il suo.”

Il produttore ha tempestivamente risposto con un comunicato ufficiale nel quale venivano negate tutte le accuse mossegli dall’attrice:

“Mr. Weinstein riconosce di aver fatto delle avances inopportune con la signora Thurman 25 anni fa a Londra dopo aver male interpretato i suoi segnali dopo un flirt a Parigi, cosa della quale si scusò subito e di cui si pente grandemente. Le sue accuse di molestie non sono vere.”

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