SCHEDA DEL FILM:

Titolo: Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Anno: 2017

Genere: Thriller, Drammatico

Durata: 115 min.

Regia: Martin McDonagh

Sceneggiatura: Martin McDonagh

Cast: Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Peter Dinklage, John Hawkes, Abbie Cornish, Caleb Landry Jones, Lucas Hedges, Kerry Condon, Zeljko Ivanek, Amanda Warren

TRAMA:

Ebbing, Missouri. Mildred Hayes è una madre divorziata e con un figlio a carico, Robbie. A circa un anno dalla morte dell’altra sua figlia, Angela, violentata e bruciata viva, si accorge che sulla strada che porta alla sua casa vi sono tre cartelloni pubblicitari in disuso. Decide di affittarli dall’agente pubblicitario Red Welby e vi fa affiggere sopra tre frasi: “Stuprata mentre stava morendo”, “E ancora nessun arresto”, “Come mai, sceriffo Willoughby?”. I suoi concittadini hanno sempre compatito la situazione di Mildred, ma di fronte a quest’accusa esplicita in molti si ergono in difesa dello sceriffo Bill Willoughby, membro stimatissimo e irreprensibile della comunità che tra l’altro, stando alle voci, soffrirebbe di un cancro in fase terminale. Fra questi vi è Jason, un giovane poliziotto con problemi di violenza e di alcolismo, che vede in Bill una sorta di mentore.

RECENSIONE:

Martin McDonagh avesse talento lo si era già notato da parecchio tempo e inutile dire che con “Tre manifesti a Ebbing, Missouri“, le sue capacità sono state ampiamente dimostrate. Per quanto la storia racconti un tema davvero tanto discusso quanto già trattato, la differenza sostanziale la fa il modo con il quale ci viene rappresentata.

La pellicola in questione si porge nei confronti dello spettatore con una narrazione fondata su basi solide che non si accanisce su inutili meccanicismi anzi, il punto di vista che ci viene prospettato è quello di una madre ricolma di rabbia per la scomparsa della figlia e per l’indifferenza che sembra mostrare l’intera comunità nella quale vive. I dialoghi, per quanto netti e forti, non sono altro che la rappresentazione reale di un dolore. Non ha senso cercare razionalità in una madre alla quale è stata tolta una delle cose più importanti della sua vita. Tre Manifesti è un film che riesce a mescidare perfettamente quelli che sono i tratti distintivi di una black comedy al clima iconico del genere noir contemporaneo. Al centro della storia risaltano indiscutibilmente i temi più vari, dalla pigrizia istituzionale americana all’indifferenza tacita di una comunità che sa ma che, anziché chiudere un occhio, preferisce chiuderli entrambi.

La regia che ci mostra McDonagh non possiamo che definirla esemplare. Nonostante i vari cambi d’inquadrature, la pellicola non trova tempo per futili scene anzi, ogni immagine che ci viene posta d’innanzi riesce, anche con la sola forza del silenzio, a farci sentire e provare ciò che i nostri personaggi stanno vivendo in quel dato momento.

Non possiamo che andare a sottolineare, infine, la grande capacità attoriale dei nostri protagonisti: Frances McDormand Sam Rockwell ci regalano delle interpretazioni a dir poco da brividi, andandosi a conquistare, in piena meritocrazia, le statuette più ambite del panorama cinematografico, l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista e quello come Miglior Attore Non Protagonista.

TRAILER:

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