SCHEDA DEL FILM:

Titolo: Split

Anno: 2017

Genere: Thriller

Durata: 117 min.

Regia: M. Night Shyamalan

Sceneggiatura: M. Night Shyamalan

Cast: James McAvoy, Anya Taylor-Joy, Haley Lu Richardson, Betty Buckley, Brad William Henke, Jessica Sula, Kim Director

TRAMA:

Kevin è un uomo con 23 diverse personalità, e per questo è in cura da una psichiatra che si interessa molto del suo caso, nonostante sia una delle poche nella comunità scientifica a credere alla possibilità della coesistenza in una sola persona di multiple personalità, addirittura con loro caratteristiche fisiche. Kevin sostiene anche che una di queste personalità, la ventiquattresima, finora mai rivelata, sta per emergere e che porterà alla luce qualcosa di terribile e di nuovo: egli chiama questa personalità La Bestia, ma neppure la psichiatra sembra propensa a credere alla sua esistenza. Dopo che una di queste personalità, la più oscura e potente, ha spinto Kevin a rapire tre giovani ragazze e a nasconderle in un luogo segreto, ha inizio una lotta per la sopravvivenza sia fisica sia mentale.

RECENSIONE:

Dopo una lunga assenza dalle scene, M. Night Shyamalan torna e lo fa nel migliore dei modi. Potremmo semplicemente dire che Split altro non è che un semplice thriller psicologico ma, nel farlo, saremmo fortemente in errore. Il film in questione si astrae da ogni genere, quasi rispecchiasse le personalità del protagonista, per divenire di tutte un po’. James MvAvoy ci regale una delle migliori, se non la migliore, delle sue interpretazioni. Il regista non ha paura di rischiare e tanto meno delle critiche dovute a questo rischio. Per quanto il film s’incentri attorno la storia di Kevin e delle sue 23 personalità, la narrazione tocca dei limiti dell’intimità umana difficilmente percorribili.

Come quasi fosse un binario parallelo, l’intero film valorizza e sostiene il dolore che ogni uomo nella vita prova, mettendolo a paragone di chi, invece, ha avuto la fortuna di vivere un’esistenza agiata e felice. Al contrario di ciò che si lascia intendere, i personaggi che vivono e s’intromettono nelle scelte del nostro protagonista, non sono affatto il culmine della sua pazzia, ciò che fanno lo mettono in atto coscientemente come forma di protezione del loro “involucro”, vittime di un abuso che sin dall’infanzia hanno dovuto vivere e accettare. Allo stesso modo, con la stessa intensità ma con metodi differenti, la stessa guerra interna la vive Casey Cook (Anya Taylor-Joy) una dell tre ragazze rapite da Kevin e snodo cruciale della vicenda.

Split in fin dei conti è un film che ci coinvolge tutti in prima persona, una bandiera per coloro i quali soffrono o hanno vissuto situazioni che neppure al peggior nemico bisognerebbe augurare, e che si trovano spiazzati. Eppure, bisognerebbe riuscire a trarre della forza dalle nostre sofferenze, perché come sostiene Kevin: “Solo chi soffre può evolversi”, “Chi soffre è chi realmente sta vivendo”.

N.B. Distaccandosi da ogni qual certa professionalità, e parlando con il lato più cinefilo che conosco, consiglio vivamente a chi non ha ancora visto, o chi ormai ha preso visione del film, di vedere prima o recuperare il film dello stesso regista Unbreakable – Il predestinato. La visione di questo titolo appena citato vi darà una completa chiave di lettura per Split, lasciandovi, senza esagerazioni, a bocca aperta.

TRAILER:

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