Logan: un magnifico tramonto per un personaggio a tutti gli effetti Immortale

SCHEDA DEL FILM:

Titolo: Logan

Anno: 2017

Genere: Azione, Fantasy

Durata: 135 min.

Regia: James Mangold

Sceneggiatura: Michael Green, David James Kelly

Cast: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen, Boyd Holbrook, Stephen Merchant, Elizabeth Rodriguez, Richard E. Grant, Eriq LaSalle, Elise Neal, Quincy Fouse

TRAMA:

El Paso, 2029. Sono 25 anni che non nascono più mutanti e quelli che sono sopravvissuti sono degli emarginati, in via di estinzione. Logan/Wolverine vive facendo lo chaffeur e la sua capacità di rigenerazione non funziona più come un tempo, mentre il Professor X ha novant’anni e il controllo dei suoi poteri psichici è sempre meno sicuro. Quando una donna messicana cerca Logan per presentargli una bambina misteriosa di nome Laura, nuove attenzioni e nuovi guai cominciano a raggiungere i mutanti.

RECENSIONE:

Se Logan è sempre stato un personaggio tormentato dal suo passato e da ciò che lo ha reso tale, il tormento è ciò che rimane allo spettatore che, tra nostalgia ed un vago ricordo di come tutto era iniziato, deve arrendersi all’idea che anche per i grandi cala il sipario.

Sono passati ben 17 anni da quando Hugh Jackman decise di legare il proprio volto a quello di Wolverine, considerato uno dei mutanti più controversi di sempre. E se in quel lontano 2000 i pensieri verso un mondo traslato dai fumetti sembrava quasi banale, oggi bisogna dare il merito all’attore di aver saputo fare di un cinecomic qualcosa di più, una saga imperitura per un eroe altrettanto immortale. Sarebbe stato facile sbagliare una pellicola fin troppo densa di aspettative e doveri, sia per la capacità di mantenere lo stesso livello dei precedenti capitolo, sia per riuscire a chiudere una storia nel migliore dei modi. Eppure James Mangold non solo ha accettato la sfida, l’ha ampiamente superata. Per quanto il personaggio di Logan si sia sempre distinto dagli altri supereroi, il tema della crescita e del sacrificio non sono assolutamente passati inosservati. In un mondo dove non vi è più spazio per uomini eccezionali ed ancor di più per i sentimenti, non occorre far altro che adeguarsi. Prescindendo dalla carismatica e sublime interpretazione del nostro protagonista, un occhio di riguardo va all’amico e collega Patrick Stewart che, ancor più degli altri personaggi, è riuscito a mutare e smussare il carattere del Professor X. Ormai novantenne e con un enorme fardello sulla coscienza, Xavier abbandona i modi garbati e gli aulici termini, ma senza mai smarrire la speranza verso un mondo che, volente o nolente, potrà sempre migliorare. Dalle aule della scuola dei giovani mutanti, la Marvel ci trascina nei campi aridi del Nord Dakota, dove tra lacrime e fiati spezzati, ci abbandona attoniti e finalmente coscienti che un’era è passata, e che per quanto non ne fossimo ancora pronti, un’altra è appena cominciata. Senza fronzoli ne giri di parole, non possiamo che porgere i nostri saluti a Hugh nel modo che più si addice al suo Wolverine che, per l’ennesima volta non ha deluso le nostre aspettative. Addio vecchio amico!

TRAILER:

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