RECENSIONE:

Il secondo capitolo della saga di Jurassic World, che ha riportato sul grande schermo il mondo dei dinosauri mostrato da Spielberg nel 1993, è stato ufficialmente distribuito nelle sale internazionali lo scorso 21 maggio e non si sono fatte attendere le risposte da parte del pubblico. Quest’ultimo non è stato pienamente convinto dalla pellicola, andiamo dunque ad esaminare insieme pregi e difetti di “Jurassic World – Il Regno Distrutto“.

La trama strizza palesemente l’occhio a quello che è stato il sequel di Jurassic Park, rendendo più forte il parallelismo che intercorre tra le due trilogie, una scelta che però non convince, il conflitto etico che si tenta di mostrare al pubblico in questo lungometraggio, salvare o meno i dinosauri da una nuova estinzione, risulta poco coerente e credibile, così come buona parte delle scene d’azione (ricordiamo, è sempre possibile giostrarsi sulla coerenza in un film del genere purché si resti coerenti con le regole, fisiche, che lo stesso universo si prefigge). Ne risulta dunque un primo tempo piuttosto solido e scorrevole che perde, tanto, nella sua seconda frazione.

Se da un lato la sceneggiatura mostra parecchi buchi, come del resto ne ha sempre mostrati la saga in generale, tanto la prima quanto la seconda trilogia, la fotografia e le musiche provano a salvare il salvabile, risulta così più semplice al pubblico calarsi nell’azione del film.

Il cast, più o meno il medesimo visto nel primo capitolo, conferma il buon livello di interpretazione, dimostrando come non sia sufficiente un gran nome in locandina per rendere una trama sufficiente di buon livello. Resta sempre il rammarico per un film ad alto budget di non aver destinato maggiore attenzione verso quei piccoli dettagli, come l’acqua, tutt’altro che incandescente nei pressi di un’eruzione vulcanica, che avrebbero garantito all’intera pellicola una maggiore solidità.

Il vero problema di Jurassic World – Il Regno Distrutto è la totale mancanza di finalità all’interno dell’opera stessa, seppur sia vero che essa troverà completezza solo nel terzo capitolo, è sembrato un lungometraggio, in sé e per sé, piuttosto vuoto, lasciando poco o nulla al pubblico.

La pellicola stenta ad arrivare alla sufficienza piena, sebbene, come detto in precedenza, non manchi di spunti interessanti purtroppo non approfonditi, ci riserviamo dunque la visione dell’ultimo capitolo per giudicare l’intera saga di Jurassic World che, come per quanto avvenuto nella trilogia originale, sta via via perdendo qualità nel corso dei suoi film.

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