Leslie Jones è una delle attrici che ha preso parte al tanto discusso reboot di Ghostbusters. La Jones, in questo periodo è stata bersagliata su Twitter da messaggi razzisti in seguito al flop fatto dal recente film.
Ecco le sue parole:
“Lascio Twitter stanotte tra le lacrime e con il cuore gonfio di tristezza. Tutto questo perché ho girato un film. Potete odiare (riferito al film, ndr), ma la m**** che mi avete tirato addosso oggi… È sbagliato. Per me è un inferno. Non penso di avere fatto nulla per meritare tutto ciò. È davvero troppo. Le cose non dovrebbero andare così. Mi sento tremendamente male, in questo momento”.
Alcuni insulti sono persino stati condivisi sui social dalla stessa attrice per mostrare il livello di aberrazione raggiunto, e ironia della sorte si è diffuso l’hashtag #LoveForLeslieJ, così tantissimi amici, colleghi e fan le hanno scritto per supportarla.
Tra i tanti amici erano presenti anche Paul Feig, regista della pellicola, Judd Apatow, Anna Kendrick, Brie Larson, Kristin Davis, Jada Pinkett Smith e John Boyega, il quale ha scritto: “Mia Regina, mi auguro che tu stia bene. Passa attraverso tutto ciò e con buona probabilità troverai la pace. Non lasciare che ti fermino”.
Secondo la BBC News sembra che l’assurdo attacco sia stato messo in piedi da Milo Yiannopulos, redattore del giornale conservatore Breitbart e sostenitore di Donald Trump che, dopo essere stato bannato da Twitter avrebbe commentato: “Con la vigliacca sospensione del mio account, Twitter si conferma uno spazio sicuro per i terroristi musulmani e per gli estremisti neri, ma una zona off limits per i conservatori. Questa è la fine per Twitter. A tutti coloro che hanno a cuore la libertà di parola, è stato spedito un messaggio forte e chiaro: ‘Non siete i benvenuti’”.
La risposta di un portavoce del social non si è di certo fatta attendere: “Questo tipo di comportamento violento e ingiurioso non è consentito su Twitter e sono state intraprese azioni nei confronti di numerosi utenti che ci sono stati segnalati da Leslie e da altri. Ci affidiamo alle persone per la denuncia di situazioni come quella che si è verificata, ma continuiamo a investire pesantemente per migliorare i nostri strumenti e rinforzare i nostri sistemi, al fine di prevenire simili abusi. Ci rendiamo conto di avere ancora molto lavoro da fare, prima di arrivare al punto in cui dovremmo essere per gestire problemi così”.