Il tema della pirateria su internet è vecchio quanto la creazione della rete mondiale stessa, nel corso degli anni i siti in cui era possibile visionare o scaricare materiale pirata si sono evoluti dando sempre più filo da torcere alle grandi casi produttrici.

La vera svolta, nel fronte unito contro il fenomeno, è arrivata negli ultimi giorni, quando, insieme ai grandi Studios, si sono uniti Amazon e Netflix, quei mezzi che, fino ad oggi, sono stati i rivali di distributori quali Warner, Universal, Columbia, Paramount, Disney e 20th Century Fox, proponendo un servizio streaming simile, se non identico alla distribuzione pirata ma con un prezzo irrisorio e divisibile tra più profili.

L’unione ai grandi Studios è avvenuta nel corso di due cause legali, la prima contro Tickbox e la secondo contro Dragon Media, ambedue con diversi punti in comune. Innanzitutto il sistema “set-top-box “,che permette, una volta montato nel proprio televisore l’accesso a contenuti multimediali a titolo gratuito, tanto da proporsi al pubblico come “alternativa gratuita a Netflix ed Hulu”. In secondo luogo si vuol cominciare a colpire Kodi, piattaforma open source su cui si basa il set-top-box in questione, che permette però l’accesso anche da smartphone e tablet. Quest’ultima in particolar modo, data la sua versatilità e la facilità di utilizzo, sta ottenendo sempre più successo, tanto da aver costretto i grandi Studios a far fronte comune per prendere delle contromisure.

Il detto “il nemico del mio nemico è mio amico” sembrerebbe il collante dell’unione tra le diverse case di distribuzione, bisognerà vedere, a lungo termine, a quali risultati porterà in quella che sembra una lotta, legale, senza fine.

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